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Quanto guadagna un giocatore di Serie C?

Quanto guadagna un giocatore di Serie C? Ecco tutte le informazioni utili e aggiornate!

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Nel mondo del calcio di terza serie italiana, i compensi minimi sono stabiliti annualmente dalla Lega Pro attraverso una nota ufficiale che definisce le fasce retributive per la stagione in corso. Per la stagione 2024-2025, la struttura salariale presenta diverse categorie basate sull'età dei calciatori e sul tipo di contratto.

I calciatori over 24 percepiscono un minimo di 28.545 euro lordi annui, che si traducono in circa 20.973 euro netti. Si tratta di una cifra che, seppur modesta rispetto alle categorie superiori, rappresenta comunque un aumento del 2% rispetto alla stagione precedente. Per i giocatori più giovani, la situazione cambia sensibilmente: chi ha tra i 20 e i 23 anni guadagna almeno 21.692 euro lordi, mentre i più giovani, dai 16 ai 19 anni, percepiscono 15.412 euro lordi come minimo garantito.

La distanza economica tra Serie C e le categorie superiori è abissale. Mentre in Serie A il monte ingaggi complessivo si assesta a quota 1,06 miliardi di euro, in Serie C la situazione è completamente diversa. La maggior parte dei giocatori di Serie C rientra in una fascia salariale compresa tra 20.000 e 100.000 euro lordi annui, una forbice che evidenzia le differenze anche all'interno della stessa categoria.

Questa disparità riflette non solo le diverse risorse economiche disponibili, ma anche la struttura stessa del sistema calcistico italiano. I ricavi delle squadre di Serie C sono significativamente inferiori rispetto alle categorie superiori, principalmente a causa dei limitati diritti televisivi e delle sponsorizzazioni più modeste. Tuttavia, alcune società riescono comunque a garantire stipendi competitivi puntando su investimenti privati e strategie di marketing mirate.

Le eccezioni che confermano la regola

Non tutti i giocatori di Serie C si limitano ai minimi salariali. Esistono ancora esempi di calciatori ben pagati, soprattutto nelle squadre che ambiscono alla promozione diretta. Sebastian De Maio, ex Udinese, ha un ingaggio di 400mila euro per la stagione 2023-2024, rappresentando uno dei casi più eclatanti di stipendi elevati nella categoria.

Il Benevento è la squadra che spende più di tutte, avvicinandosi ai 10 milioni di monte ingaggi complessivo, seguito dall'Avellino che ha investito circa 9 milioni. Questi club dimostrano come, nonostante i vincoli economici, sia ancora possibile competere ad alti livelli investendo strategicamente sui giocatori giusti.

I contratti di apprendistato

Una novità significativa nel panorama contrattuale della Serie C è rappresentata dai contratti di apprendistato che agevolano i club dal punto di vista fiscale. Questa tipologia contrattuale, introdotta per favorire lo sviluppo dei giovani talenti, prevede compensi differenziati a seconda della fascia d'età e del tipo di apprendistato.

Le società con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro beneficiano di agevolazioni tributarie per i calciatori Under 23, permettendo una maggiore sostenibilità economica nella gestione delle rose. Questo sistema ha creato un'opportunità importante per molti club di categoria, che possono così investire sui giovani senza compromettere eccessivamente i propri bilanci.

Il salary cap: una rivoluzione in arrivo

Il futuro della Serie C potrebbe essere caratterizzato da una vera e propria rivoluzione economica. Il salary cap è pronto a diventare realtà, dapprima in forma sperimentale per la prossima stagione e poi definitivamente dal 2026-27. Ciascun club non potrà spendere più del 55% del rapporto fra stipendi e valore della produzione, una misura che dovrebbe garantire maggiore equità competitiva.

Questo provvedimento nasce dalla necessità di porre un freno ai costi sempre crescenti e di evitare situazioni di insostenibilità finanziaria. Delle sette squadre col monte ingaggi più elevato, ben quattro hanno punti in meno in graduatoria a causa di irregolarità amministrative, dimostrando come spendere molto non garantisca automaticamente il successo sportivo.

Nonostante le cifre modeste rispetto ai colleghi di Serie A e B, i calciatori di Serie C rappresentano l'ossatura del calcio professionistico italiano. La loro dedizione va oltre il mero aspetto economico, alimentata dalla passione per il gioco e dalla speranza di scalare le categorie superiori.

La Serie C nasconde un mondo complesso fatto di strategie economiche e sportive, dove ogni euro investito può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Per molti giovani talenti, questa categoria rappresenta il primo vero banco di prova nel calcio professionistico, un'opportunità per dimostrare il proprio valore e ambire a traguardi più prestigiosi.

La realtà economica della Serie C riflette un equilibrio delicato tra sostenibilità finanziaria e ambizioni sportive, dove la professionalità e la passione spesso compensano le limitazioni economiche, creando un ambiente unico nel panorama calcistico nazionale.